Strappo muscolare: cos’è e come curarlo

strappo muscolareCos’è uno strappo muscolare?

Gli strappi muscolari sono eventi traumatici a carico di un preciso distretto muscolare ed In genere sono il risultato di un improvviso e rapido allungamento del muscolo coinvolto che crea una vera e propria lesione o, per rendere meglio l’idea, un taglio nella superficie muscolare.

La sensazione ricorrente descritta dalla maggior parte dei pazienti al momento dell’infortunio è una puntura molto forte e profonda che delle volte è paragonabile ad una sassata e questi infortuni vengono registrati con maggior frequenza durante le discipline sportive che richiedono gesti atletici esplosivi, quali la pallavolo, il calcio, l’atletica leggera, la pallacanestro, il sollevamento pesi, anche se naturalmente, è possibile incorrere in questo genere di infortunio anche svolgendo normalissime attività quotidiane. La lesione che ne consegue può essere valutata clinicamente o mediante appositi strumenti diagnostici, quali in particolar modo la risonanza ma solitamente l’esame migliore per individuare e definire grandezza e tipologia dello strappo muscolare è l’ecografia. i fattori di rischio più importanti sono una scarsa forma fisica e la stanchezza, condizioni che determinano l’incapacità dei muscoli nel sopportare le sollecitazioni impartite. Come è intuibile, gli strappi possono interessare qualsiasi muscolo, sebbene quelli più coinvolti siano solitamente quelli situati sugli arti inferiori. in particolare: quadricipiti, bicipite femorale, gemelli e adduttori.

Da un punto di vista strettamente anatomico, uno strappo muscolare è in grado di coinvolgere un numero di fibre molto vario, fino alla completa interruzione del muscolo ed è proprio questo, insieme alla grandezza, che ne identifica il grado (un esempio calzante potrebbe essere quello offerto da una corda e dall’eventualità che si interrompa una sola fibra per volta o che si spezzi per intero).

I gradi di uno strappo muscolare

Lo strappo muscolare viene suddiviso per convenzione in 3 gradi, ognuno con specifiche caratteristiche e ovviamente con specifici tempi di recupero.

Uno strappo di primo grado consiste in una lesione a carico di poche fibre, in genere meno del 6-7% del totale. Può essere doloroso e creare un piccolo ematoma, ma non provoca impotenza funzionale. Il paziente avverte dolore soltanto durante il reclutamento e la contrazione delle fibre coinvolte. In genere passa rapidamente e non necessita di cure particolari. Tuttavia, è consigliato stare a riposo per 3-4 settimane oppure effettuare specifici trattamenti fisioterapici che riducono il tempo a 2 settimane circa, trascorse le quali lo strappo necessita del controllo ecografico di confronto per stabilire l’avvenuta cicatrizzazione.

Uno strappo di secondo grado consiste in una lesione in grado di coinvolgere un gran numero di fibre muscolari ed una superficie più vasta rispetto ad un primo grado, è evidenziata da un forte dolore in caso di contrazione, da un deciso e importante versamento intra ed extra-muscolare ed una marcata impotenza funzionale. in alcuni casi, l’atleta è portato a sopportare il dolore durante la prestazione sportiva e a portare a termine la sessione di allenamento o la partita, rischiando di aggravare la situazione ed incorrendo in una lesione più profonda e grave. In questi casi, il dolore è destinato ad aumentare durante i giorni successivi, accompagnato da un ematoma che indica l’avvenuto danno vascolare.

Ovviamente i tempi di recupero aumentano e si passa dalle 6-8 settimane di riposo alle 4/5 grazie all’aiuto della fisioterapia.

Nel caso di uno strappo di terzo grado, l’infortunio coinvolge tutte le fibre muscolari o quasi, determinando non solo forte dolore ed ematoma sparso su tutta la regione, ma anche un’impotenza funzionale evidente, tale spesso da dover utilizzare ausili come stampelle nel caso in cui l’infortunio è avvenuto negli arti inferiori. Spesso è possibile notare un avvallamento situato proprio nella sede dell’infortunio, che sta ad indicare l’avvenuto distacco delle fibre. Questa tipologia di strappo necessita di un trattamento chirurgico e di un iter medico in grado di limitare i danni funzionali spesse volte presenti anche a distanza di molto tempo nel caso di completo distacco di tutte le fibre, altrimenti anche in questo caso può essere determinante la fisioterapia in cui però i tempi di recupero previsti sono di circa 2 mesi.

I tempi sono assolutamente indicativi poiché la tempistica varia in base al tipo di paziente, all’età, al tipo di trattamento ed è quindi assolutamente individuale il tempo di recupero…queste sono solo approssimazioni

La cosa fondamentale da dover sempre tenere a mente è che il vostro studio di fisioterapia di riferimento, come lo è Fisioglobe a Roma, deve essere non solo il vostro punto di cura, ma anche il vostro consulente, valutando la problematica, fornendovi assistenza anche telefonica, e consigliandovi innanzitutto la tipologia di esame strumentale (come detto in questo caso l’ecografia) da effettuare e successivamente la via migliore per recuperare.

Quali sono le possibili complicazioni cui va incontro chi incappa in uno strappo muscolare?

In genere, le maggiori complicazioni riguardano lo stravaso ematico che segue la rottura delle fibre muscolari: è proprio questo che dà luogo agli ematomi, spesso situati immediatamente a “valle” della lesione stessa. Tali ematomi possono essere superficiali oppure profondi. Un’altra complicanza è la contrattura che si origina laddove il muscolo ha subito la lesione, causata dall’organismo stesso, che tenta di isolare il danno immobilizzando l’area interessata.

Infine l’ultima complicazione, sicuramente quella maggiormente trascurata, riguarda la cicatrice che si va a creare quando si rimargina lo strappo. Questa infatti varia di persona in persona e potrebbe creare addirittura un cheloide, una formazione molto spessa e fibrosa.

Inoltre, essendo la cicatrice di per sé una struttura non elastica, può creare una fragilità nella struttura muscolare che la ospita poiché rappresenta un punto di interruzione nella distribuzione delle forse compressive e distrattive che il muscolo effettua lungo le sue fibre rendendolo soggetto a problematiche molto frequenti.

Per questo uno strappo muscolare, di qualsiasi grado esso sia, e in qualsiasi distretto muscolare, non va assolutamente sottovalutato, e nello studio di fisioterapia a Roma Fisioglobe, zona Aurelia, potrete avere tutta l’assistenza possibile per individuare e risolvere il problema nel minor tempo possibile e senza il rischio di ricadute o recidive.

Come va curato uno strappo muscolare?

Il trattamento di uno strappo muscolare va valutato in base alla regione interessata, all’entità del danno e alla tipologia di persona che l’ha subito. È fondamentale interrompere subito l’attività che ha causato il danno, quindi astenersi da ogni genere di sforzo o attività sportiva per tutto il periodo che segue l’infortunio una volta che l’ecografia ha dato responso di strappo. Spesso, infatti, anche se il soggetto è stato interessato da un danno limitato (uno strappo di primo grado), è spinto a portare a termine la partita, rischiando di procurarsi danni maggiori, con cure e tempi di recupero molto più lunghi, e ovviamente anche gli allenamenti nei giorni successivi o tentativi di svolgere attività, sono sicuramente sconsigliati.

Le tecniche maggiormente utilizzate durante il trattamento degli strappi, consistono in terapie strumentali come ad esempio laser, tecar ed ultrasuoni, che dovrebbero svolgere la funzione di velocizzare e rendere ottimale la cicatrizzazione, drenare il versamento e restituire l’integrità al muscolo.

Spesso purtroppo si incorre nel rischio di non trovarsi di fronte a personale altamente qualificato e formato nel trattamento di questa tipologia di infortunio, e si rischia di vedere il tempo speso e il denaro investito nella terapia trasformato in fumo. Uno degli errori più comuni è andare a lavorare direttamente sul punto della lesione con macchinari che svolgono anche funzione drenante, incorrendo cosi nell’aumento del versamento locale e ostacolando la “chiusura del taglio”, anzi addirittura contrastandola.

Rivolgersi allo studio di fisioterapia Fisioglobe a Roma è la soluzione giusta per recuperare da un infortunio potenzialmente invalidante. Grazie al nostro tipo di approccio è possibile ridurre il dolore fino alla sua totale scomparsa, sebbene ciò non sia sinonimo di guarigione.

Fisioglobe è uno dei pochissimi centri che può mettere a vostra disposizione la tecnologia limfatherapy, ideale in queste situazioni poiché stimola la rigenerazione muscolare.

Terminati i trattamenti, e dopo aver avuto il via libera dall’ecografia di controllo (che deve essere assolutamente fatta, essendo l unica cosa che può certificare l avvenuta “restitutio ad integrum”) prima di ricominciare con gli allenamenti, sarà importante sottoporsi a sedute propedeutiche alla ripresa dell’attività di ri-atletizzazione e stimolazione e stress progressivo del comparto muscolare, che possono svolgersi sia a secco, ma soprattutto nelle prime fasi in acqua grazie all’idrokinesiterapia, in modo da valutare il completo recupero muscolare ed evitare ricadute.

Fisioglobe, studio di fisioterapia a Roma zona Aurelia, è l’unico in grado di offrirti l’eccellenza in tutti questi servizi. Niente protocolli di trattamento, ma una terapia cucita sulla tua persona e sulle tue esigenze…la salute su misura per te!