Osteopatia e cervicale, funziona!
Osteopatia e cervicale vanno d’accordo? Attraverso una breve panoramica sulle più comuni patologie del tratto cervicale, e di cosa succede durante una seduta di Osteopatia, faremo chiarezza sull’efficacia del trattamento osteopatico della cervicale.
Cenni di anatomia della cervicale e cervicalgia
Le vertebre cervicali, sono le più piccole vertebre mobili. I movimenti della testa sono permessi dalle articolazioni che legano le vertebre cervicali fra loro (articolazioni intervertebrali), in particolare dall’articolazione che unisce la prima vertebra cervicale al cranio (articolazione atlante-occipitale), dotata di enorme mobilità. La forza per attuare i vari spostamenti è fornita dalla contrazione regolata dei vari muscoli che avvolgono il collo.
Con il termine Cervicalgia si intende un dolore localizzato alla regione cervicale, a carico delle strutture muscolo-scheletriche che costituiscono il tratto cervicale della colonna vertebrale. Questo disturbo, che affligge fino al 50% della popolazione ogni anno, può essere scatenato da molte cause e fattori concatenati. Si distinguono due tipi di Cervicalgia :
- Cronica, in questi casi il dolore insorge a causa di posture scorrette e stile di vita sedentario
- Acuta, in questi casi il dolore compare in seguito a traumi (colpo di frusta, traumi sportivi o sul lavoro), o per la presenza di ernie discali o artrosi.
Sintomi della Cervicale
Generalmente, la cervicale si presenta con dolori localizzati a livello delle strutture muscolari e ossee del collo i quali causano rigidità e limitazione nei movimenti del capo. Fra i sintomi più caratteristici annoveriamo:
- Dolore costante, di entità variabile, spesso riferito come torcicollo.
- Rigidità articolare.
- A volte possono presentarsi rumori, schiocchi e la sensazione di avere la “sabbiolina” tra le vertebre.
- Indolenzimento di spalle e schiena.
- Fatica a mantenere a lungo la stazione eretta Formicolio localizzato o riflesso.
- Talvolta parestesie alla mano
Uno dei disturbi più frequenti e fastidiosi associati al dolore cervicale è la cefalea, comunemente chiamata “mal di testa”. Il mal di testa può compromettere in molti modi la qualità della vita sociale e professionale, soprattutto quando diventa malattia. Le terapie farmacologiche spesso usate in fase acuta hanno poca influenza sulla prevenzione e guarigione totale dagli attacchi. Le cefalee vengono divise in due grandi categorie: le cefalee primarie, in genere benigne e senza conseguenze e quelle secondarie, legate a condizioni patologiche anche molto gravi.6
Spesso, assieme alla rigidità, al dolore al collo e al mal di testa tipici della cervicale, possono insorgere nausea, vertigini, giramenti di testa, problemi alla vista (offuscamenti) e all’udito (ronzii). Questi sintomi del sistema nervoso si verificano soprattutto quando la cervicalgia non viene trattata tempestivamente.
Valutazione e trattamento osteopatico della cervicale
Come in tutti i trattamenti, anche per il tratto cervicale, si inizia con una valutazione molto accurata, che consiste in anamnesi, osservazione, test attivi e passivi.
L’osteopata inizierà la sua attività da una serie di domande al paziente, in modo da delineare il trattamento. A tal fine occorre non solo concentrarsi sul tratto cervicale, ma pensare alla globalità del corpo. Uno dei principi dell’osteopatia, infatti, è l’unicità della persona: ognuno di noi ha delle caratteristiche diverse e uniche, quindi la valutazione approfondita e attenta ha la funzione di creare un trattamento su misura per il paziente. Durante l’anamnesi quindi si indaga sullo stile di vita del paziente (abitudini alimentari, attività fisica e lavorativa, etc.) e si approfondisce la presenza di altre patologie apparentemente poco connesse con il motivo della visita. Si ascolta il paziente per raccogliere più informazioni possibili, per poter strutturare un trattamento efficace.
Alla luce dei collegamenti descritti, l’osteopata avrà un ruolo molto importante nella risoluzione di tale problematica; in una prima fase, attraverso un attento esame posturale, andrà a valutare la corretta funzionalità del tratto cervicale, l’eventuale presenza di disfunzioni articolari e se vi sono delle disfunzioni di origine stomatognatica o visiva tali da richiedere l’intervento di uno gnatologo o di un optometrista.
In caso di disfunzioni articolari, l’osteopata potrà normalizzarle attraverso diverse tecniche, come le manipolazioni in thrust, quelle fasciali e articolatorie, oltre all’inibizione dei muscoli occlusali, agendo così anche per via neurologica, sui collegamenti trigemino cervicali. Naturalmente il ruolo dell’osteopata non si limiterà solo al trattamento della zone cervicale, ma anche di quelle disfunzioni a distanza che possono essere una con-causa nello sviluppo del sintomo, cercando anche di migliorare lo schema posturale.
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