Cosa fare (esercizi e trattamenti) dopo essersi ingessato un piede
Ti hanno ingessato un piede e, dopo aver tolto il gesso, ti domandi quali possono essere gli esercizi per un piede ingessato. Vediamo assieme quali sono i migliori.
Anatomia del piede (cenni)
Il piede rappresenta una delle strutture del corpo umano più importanti. È la parte distale del nostro corpo, in quanto si trova all’ estremità della gamba ed è collegato ad essa tramite la caviglia.
Lo scheletro del piede è costituito da:
- Tarso
- Metatarso
- Falangi
Il piede è collegato alla gamba tramite l’ articolazione tibio-tarsica e i legamenti:
- collaterale mediale, il più robusto
- talofibulare anteriore
- talofibulare posteriore.
Osservando lo scheletro del piede si nota che le ossa posteriori sono una sopra l’ altra, invece le ossa mediali e anteriori sono disposte una vicino l’ altra; si forma così la volta plantare. L’ importanza della volta del piede è che normalmente sopporta tutto il peso del corpo.
Il passaggio della pressione avviene dalla tibia al calcagno e al piede medio e anteriore. La maggior parte dei muscoli che originano della gamba trovano la loro inserzione al livello del piede. Quindi la loro attivazione permette al piede di muoversi.
Tutti i muscoli della pianta del piede sono ricoperti da un’ aponeurosi plantare robusta e spessa.
Frattura del piede: cause
Le fratture del piede, molto frequenti tra sportivi e anziani, in genere sono causate da traumi diretti e indiretti: incidenti stradali, cadute dall’ alto, distorsioni di caviglia, etc. Tra le fratture più frequenti abbiamo:
- Frattura dei malleoli
- Frattura dell’ astragalo
- Frattura del calcagno
- Fratture del V metatarso
- Frattura scafoide piede
Le fratture dei Malleoli sono molto frequenti. La frattura dei malleoli provoca dolore localizzato a livello della zona interessata, gonfiore, e impotenza funzionale. Nella maggior parte dei casi le fratture monomalleolari senza spostamento, si risolvono con gambaletto gessato per 30 giorni.
Le fratture di astragalo sono meno frequenti. Sono causate da traumi indiretti e di grosso impatto. Sono dovute al meccanismo di iperflessione del piede, che spinge la tibia sull’ astragalo fratturandolo.
In tutti i casi di frattura del piede si ricorre all’ ingessatura, in quanto le fratture sono delle lesioni dell’ osso che tendono a ripararsi spontaneamente producendo un tessuto osseo neoformato, il cosiddetto callo osseo. La funzione del callo osseo è quella di riparare e rintegrare il segmento osseo leso in modo tale che ritorni a svolgere le sue funzioni sia statiche che dinamiche.
Piede ingessato: come comportarsi
L’ utilizzo del gesso in caso di frattura del piede è, come abbiamo visto, il trattamento più comune. Imparare a proteggerlo ed utilizzarlo, ti sarà utile per una guarigione più veloce e sicura.
Nei primi giorni cerca di tenere l’ arto sollevato con l’ utilizzo ad esempio di cuscini sul piano del letto, per evitare il gonfiore Mantieni pulito e asciutto l’ apparecchio gessato, in quanto il sudore e l’ acqua potranno causarti prurito. Esempio quando fai la doccia, copri il tuo gesso con una busta di plastica, ciò impedirà all’ acqua di entrare e di bagnarlo. Un gesso inumidito può modificarsi e non garantire più l’ immobilità.
In caso di prurito non infilare mai oggetti all’ interno del gesso per grattare. Potresti provocare microlesioni e infezioni. Se senti prurito potresti utilizzare un antistaminico che ti può alleviare il fastidio.
Trattamenti dopo rimozione del gesso
A volte, infatti, dopo la rimozione del gesso, può presentarsi gonfiore del piede associato a dolore e incapacità di movimento. Importante in questo caso è la figura del fisioterapista, il quale attraverso massaggi drenanti e esercizi di mobilizzazione dell’ arto ti aiuterà a riprendere al meglio le attività di vita quotidiana del tuo piede.
Sono consigliati, in questa fase, anche terapie fisiche strumentali antinfiammatorie e antalgiche che vanno a lavorare sull’ edema e sul dolore, come:
Esercizi per piede ingessato
Dopo la rimozione del gesso, come abbiamo visto il piede può presentarsi gonfio, debole e dolorante. Bisogna quindi dedicarsi in un primo momento alla risoluzione del gonfiore e del dolore, ma parte molto importante in questa fase è il recupero delle funzionalità del piede.
Gli esercizi che il fisioterapista ti proporrà saranno nel rispetto del tuo dolore. Si effettuano generalmente:
Esercizi per il recupero del ROM articolare attraverso una mobilizzazione passiva/ attiva-assistita
Questi esercizi prevedono di solito la dorsiflessione del piede, circonduzione del piede, prono/supinazione del piede, flessione plantare del piede. Ad esempio, da seduto, con il piede potresti disegnare a terra le lettere dell’ alfabeto o i numeri. Ciò stimolerà la mobilizzazione dell’ articolazione.
Esercizi propriocettivi per migliorare l’ equilibrio e la stabilità del piede
Ad esempio, su una tavoletta oscillante, seduto o in piedi, cerca di mantenere l’ equilibrio con appoggio monopodalico. Quando la forza muscolare sarà migliorata potrai effettuare deambulazione di percorsi attrezzati con ostacoli
Esercizi di rinforzo muscolare
Alcuni esempi di esercizi possono essere:
- flettere ed estendere un asciugamano con le dita del piede o afferrare sempre con le dita oggetti come penne, matite, palline.
- Con le mani appoggiate al muro, in piedi con le gambe estese, potresti sollevare i talloni e le punte per 10 volte
- Puoi effettuare dei movimenti di flessione/ estensione plantare contro resistenza di una fascia elastica.
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