Ginnastica e trattamenti per il gomito
La ginnastica per il gomito è perfetta per tutti quei disturbi che interessano questa parte del corpo, anche nei casi più gravi che sfociano nella epicondilite. Vediamo assieme quali esercizi e come farli.
Cenni di anatomia del gomito
Il gomito è l’articolazione dell’arto superiore che collega il braccio con l’avambraccio. Anatomicamente è inquadrata come un’unica articolazione, ma dal punto di vista biomeccanico, i tre margini ossei che la compongono si rapportano tra loro formando tre “articolazioni funzionali”. È per questa complessa fisiologia articolare che il gomito è ritenuto dai fisioterapisti come una delle articolazioni più impegnative da riabilitare.
Le strutture del gomito si muovono tra loro grazie all’attività di oltre 10 muscoli che ne consentono:
- Flessione: m. brachiale; m. bicipite brachiale; m. brachioradiale; m. estensore radiale lungo del carpo; m. pronatore rotondo;
- Estensione: m. tricipite brachiale è l’unico che abbia grande importanza, e di questo in particolare il capo mediale e il capo laterale;
- Supinazione: m. supinatore, m. bicipite brachiale; m. abduttore lungo del pollice; m. estensore lungo del pollice; m. brachioradiale. –
- Pronazione: m. pronatore quadrato; m. pronatore rotondo; m. flessore radiale del carpo; m. estensore radiale lungo del carpo; m. brachioradiale e m. palmare lungo.
Quando il gomito fa male?
Le condizioni dolorose più comuni del gomito sono fondamentalmente tre:
- Borsite
- Epicondilite
- Epitroclite
Borsite
La borsite è un’infiammazione della borsa sinoviale che si trova in prossimità dell’olecrano dell’ulna. In condizioni normali la borsa del gomito risulta avere una forma appiattita ma nei casi di infiammazione si gonfia per aumento di liquido al suo interno. Non sono pochi i casi in cui, se la borsite non viene trattata in tempo, la borsa sinoviale può raggiungere dimensioni importanti dal diametro maggiore a 4-5 cm.
I sintomi della borsite sono dati dalla comparsa di gonfiore locale, dolore, riduzione della forza (in particolare in estensione;), riduzione della funzionalità articolare.
Epicondilite
L’epicondilite è conosciuta anche come “gomito del tennista” perché è molto frequente negli sportivi che praticano uno sport con la racchetta come tennis, padel, o beach tennis. Si tratta di una condizione dolorosa e infiammatoria dei tendini epicondiloidei, chiamati così perché originano dall’epicondilo una prominenza ossea al margine distale laterale dell’omero.
I sintomi sono dolore in prossimità dell’inserzione tendinea, in casi gravi possono comparire anche gonfiore e rossore locale e la cute è più calda in corrispondenza della zona interessata. In fase iniziale il dolore è locale e compare solo durante o in seguito a uno sforzo importante dei muscoli, ad esempio quando si portano delle casse d’acqua o nel caso di uno sportivo dopo che ha eseguito un mach a tennis o durante un servizio.
Epitrocleite
L’epitrocleite è detta anche “gomito del golfista” perché è comune tra coloro che praticano questo sport, e riguarda i tendini epitrocleari, e come per l’epicondilite è una patologia frequente fra coloro che effettuano attività lavorative manuale nelle quali sono richieste delle contrazioni continue e ripetute dei muscoli epitrocleari come la flessione di polso, o lo stringere un oggetto tra le mani.
I sintomi sono molto simili a quelli dell’epicondilite, cambia solo il gruppo muscolo-tendineo interessato.
Ginnastica per il gomito: quali sono gli esercizi di riabilitazione?
In questa sezione affronteremo solo le condizioni di infiammazione miotendinee più comuni del gomito che come accennato in precedenza sono epicondilite ed epitrocleite. In queste due patologie l’esercizio terapeutico è fondamentale per accelerare i tempi di recupero.
Esercizi riabilitativi per epicondilite
In una prima fase è importante che il paziente effettui esercizi di allungamento. Per allungare i muscoli epicondiloidei occorre far estendere il gomito, far chiudere la mano e far flettere il polso con una leggera deviazione ulnare. Far mantenere la tensione per almeno 50 secondi e far ripetere l’esercizio almeno 5 volte.
Passata la fase acuta si inizia a lavorare con le contrazioni. Come primo lavoro muscolare spesso si consiglia l’uso di una pallina di gommapiuma da tenere in mano, e si chiede al paziente di stringere la pallina ripetutamente. Si tratta di un semplice esercizio che può essere eseguito a casa, e che fa lavorare la muscolatura dell’avambraccio senza stressare l’articolazione in quanto non è richiesto alcun movimento del gomito.
Successivamente si introducono i movimenti di flessione, estensione, rotazione a corpo libero, senza resistenza. Soprattutto in ambito sportivo nella fase conclusiva del ciclo fisioterapico si lavora per il recupero e l’ottimizzazione dello schema motorio che il paziente andrà a ripetere quotidianamente. Se si trattasse di un tennista agonista, il fisioterapista andrà a elaborare una serie di allenamenti terapeutici specifici per la gestione della racchetta sul campo.
Esercizi riabilitativi per l’epitrocleite
Trattandosi di una patologia molto simile all’epicondilite, l’iter riabilitativo si assomiglia, chiaramente trattandosi di un diverso gruppo muscolare gli esercizi saranno differenti. In prima fase sono consigliati esercizi di allungamento muscolare, per all’ungare i muscoli epitrocleari si deve far estendere il gomito, la mano deve essere aperta, il polso esteso e con una leggera deviazione verso il radio.
Anche per l’epicondilite si consigliano le contrazioni ripetute con la pallina sulla mano. Dopo di che, con il migliorare della condizione si fanno effettuare esercizi di contrazioni eccentriche con delle leggere resistenze che normalmente offre il terapista con le proprie mani oppure avvalendosi di un elastico molto leggero.
Nella fase finale, quando il dolore è quasi scomparso, si inseriscono resistenze maggiori come i pesi o degli elastici più duri di quelli usati in fase iniziale. Anche nel caso dell’epitrocleite, soprattutto con pazienti sportivi, prima che riprendano a pieno gli allenamenti, il fisioterapista effettuerà un importante training riabilitativo per il completo recupero del gesto atletico che il paziente, probabilmente golfista, si troverà ad allenare appena rientrato in campo.
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