Stiramento muscolare: come trattarlo e quali sono i tempi di recupero
Lo stiramento muscolare
Se pratichi attività sportiva ti sarà sicuramente capitato di incorrere in una distrazione o stiramento muscolare che consiste in un anomalo allungamento delle fibre muscolari oltre il limite consentito, ma che non è stato cosi eccessivo da provocare la rottura di alcune fibre. Nella maggior parte dei casi, interessa gli arti inferiori (stiramento del polpaccio o del bicipite femorale), ma non risparmia neppure tronco e arti superiori.
È bene, però, non fare confusione: stiramento e strappo muscolare sono due cose completamente diverse. Il primo comporta, come detto, un eccessivo stiramento delle fibre muscolari che, però, restano intatte, mentre il secondo, come dice la parola stessa, causa uno strappo vero e proprio delle fibre.
Non ti devi spaventare perché non è così grave come può sembrare: per tornare in forma sarà sufficiente che tu stia a riposo e ti sottoponga ad una terapia mirata presso Fisioglobe, lo studio di fisioterapia Aurelia a Roma.
Cause e sintomi dello stiramento muscolare
Le cause più frequenti sono:
- riscaldamento inadeguato;
- preparazione fisica insufficiente;
- disturbi articolari;
- movimenti improvvisi e violenti;
- ripetuti microtraumi alle articolazioni;
- condizioni ambientali poco favorevoli;
- abbigliamento e calzature non idonei all’attività sportiva;
- scarsi tempi di recupero al termine di una prestazione atletica.
Vediamo, ora insieme, da che cosa puoi riconoscere uno stiramento muscolare e quali sono i suoi sintomi.
Un muscolo che si stira provoca, nell’area interessata, un dolore acuto ravvisato dalla maggior parte delle persone come una stilettata, una puntura, un dolore trafittivo e molto localizzato per intenderci. La sofferenza sopportabile e la funzionalità non compromessa spingono, in molti casi, il soggetto a proseguire nell’attività sportiva: presta attenzione, però, perché lo stiramento può sempre tramutarsi in uno strappo. Se ti accorgi che qualcosa non va fermati, immediatamente, e non correre rischi inutili.
Questa tipologia di infortunio, infatti, ha delle conseguenze a cascata: al momento della tipica stilettata il corpo reagisce creando immediatamente una contrattura muscolare locale, la quale ha la funzione di ridurre la mobilità della zona e creare una sorta di “scudo” intorno al punto di stiramento. Questa sensazione di irrigidimento muscolare porta l’atleta o la persona (se facciamo un discorso più generico) a riscaldare la parte, fare stretching e continuare l’attività anche nei giorni seguenti. Nulla di più sbagliato! Il muscolo, con mobilità ridotta, è più soggetto agli allungamenti e ne basta uno di molto inferiore rispetto al precedente, addirittura un allungamento che sfrutta la normale elasticità del muscolo e non la supera, per dare uno stress da strappo al muscolo e quindi incorrere in un problema sicuramente più grave e di più lungo tempo di trattamento e di stop dalle attività.
Fare un auto-diagnosi, o informarsi sulla tipologia del fastidio avvertito su internet, è assolutamente sconsigliato poiché la linea che divide contrattura, stiramento e strappo è molto sottile e solamente una persona con la dovuta esperienza, sensibilità e bravura riuscirà ad intuire e identificare il tipo di problema, anche se l’unico strumento in grado di valutare l’effettiva tipologia di infortunio e il suo livello resta solamente l’ecografia.
È quindi di fondamentale importanza contattare il tuo studio di fisioterapia Aurelia Fisioglobe a Roma perché li troverai, oltre ad un personale altamente professionale e qualificato, tutta l’assistenza e il supporto di cui hai bisogno per individuare l’iter diagnostico e la via di cura da seguire. Fisioglobe, il tuo studio di fisioterapia Aurelia, infatti non ti segue solamente nel percorso riabilitativo ma si vanta e si impegna nell’aiutarti sia nel rientro all’attività sportiva, sia nel consulto prima di affrontare il problema, dandoti tutte le informazioni di cui necessiti e consigliando la strada migliore per tornare al benessere.
Come per gli strappi muscolari anche gli stiramenti vengono classificati su una scala di tre gradi dal più semplice al più importante:
- Primo grado (lieve): il paziente mantiene solamente il ricordo dell’evento traumatico, senza avere importante rigidità muscolare ne impotenza funzionale
- Secondo grado (medio): il paziente lamenta difficoltà di movimento soprattutto all’interno dei primi 3/5 giorni dall’evento traumatico, con conseguente contrattura muscolare.
- Terzo grado (alto): rappresenta il confine con lo strappo muscolare, quindi potrebbe assomigliare ad un’analisi anamnestica molto compatibile con questo, pur non essendoci lesioni. Il paziente lamenta difficoltà nell’articolare il movimento e dolore e la contrattura muscolare conseguente è molto importante.
Trattamento e tempi di recupero
La prima cosa da fare è fermarsi non appena si ha la tipica sensazione di puntura sulla zona e assolutamente non fare stretching. L’utilizzo del ghiaccio non è sempre consigliato poiché, non essendoci presenza di versamento dovuto alla rottura delle fibre muscolari, si rischierebbe solamente di aumentare la contrattura e la rigidità muscolare.
Il riposo è essenziale per guarire in tempi brevi e l’assenza dall’attività fisica e sportiva è assolutamente consigliato, almeno fino all’ecografia di controllo, dopo circa 15 giorni, che sarà il lascia passare alla ripresa delle attività. Risulta essere buona condotta quella di adottare una fasciatura elastica per comprimere la parte. personalmente ti consiglio di non ricorrere a farmaci né pomate poiché non influiscono sul miglioramento della situazione.
Questo infortunio, pur non essendo grave, non deve essere sottovalutato e per questo recarsi da uno specialista come potrete trovare nello studio di fisioterapia Aurelia Fisioglobe, a Roma: solo lui, infatti, può stabilire le tue reali condizioni e consigliarti, se necessario, esami diagnostici mirati, e successivamente seguirti in un percorso riabilitativo adeguato.
Una delle terapie a cui si fa ricorso sempre più spesso è la Tecarterapia. La TECAR, acronimo di Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo, è un trattamento impiegato per curare molteplici disturbi: riduce il dolore, ha poche controindicazioni ed è praticamente privo di effetti collaterali. Questa, infatti, è in grado di favorire l’azione anti-infiammatoria e il rilassamento delle fibre muscolari, inoltre stimolando il metabolismo cellulare favorisce il ripristino delle funzioni delle fibre muscolari stirate riportandole a normalità, funzione questa che è fondamentale e si ottiene anche avvalendosi dell’ausilio della laserterapia.
Di fondamentale importanza risulta essere anche il poter disporre della tecnologia limfatherapy e del suo programma specifico “rigenerazione muscolare”.
Tutti questi strumenti, insieme alla terapia manuale, all’idrokinesiterapia e al lavoro finale propriocettivo di stimolazione del muscolo e valutazione delle sue reazioni posso essere usati in modo complementare per aumentarne gli effetti, oltre che in prestazioni di una singola terapia strumentale piuttosto che un’altra, che rendono la terapia sicuramente più lenta e meno efficace. È per questo che avvalersi dell’aiuto degli specialisti di Fisioglobe, studio di fisioterapia Aurelia a Roma è fondamentale, e la vostra terapia sarà gestita al momento in base alle condizioni in cui si trova la regione colpita, alla vostra età, al vostro stile di vita e attività e più in generale tagliato sulla vostra persona.
Ciò che ti starai chiedendo, sicuramente, è quanto tempo ci vuole per tornare ad allenarti. Mi spiace, ma non esiste una risposta in termini assoluti perché ogni infortunio è diverso e tutto dipende da come il tuo corpo reagisce alle terapie e di come esse sono programmate per te. ma di certo, anche negli infortuni più gravi di terzo grado, il trattamento non dovrebbe andare oltre i 20 giorni.
Niente protocolli di trattamento, ma una terapia cucita sulla tua persona e sulle tue esigenze…la salute su misura per te!