Tendinopatia del tendine d’Achille, sintomi e rimedi
La tendinopatia del tendine d’achille è una patologia a carico di un tendine che è caratterizzata da sintomi quali: dolore locale in prossimità del tallone, limitazione del movimento, gonfiore, rossore e rigidità.
Il tendine è la porzione di muscolo che si inserisce sull’osso. A differenza della struttura muscolare, il tendine ha una componente più fibrosa, infatti è costituito da una minor percentuale di elastina, una fibra proteica dotata di importanti proprietà elastiche.
Il tendine d’Achille
Il tendine d’achille è uno dei tendini più grandi del nostro corpo, in quanto deve sopportare un carico importante: trovandosi infatti nel margine posteriore della caviglia, sopporta il peso di quasi tutto il nostro corpo, nei movimenti che rientrano nella dinamica del passo, della corsa o anche quando saliamo le scale. Il tendine d’Achille ha un ruolo fondamentale per quanto concerne la meccanica della locomozione dell’essere umano
Il tendine di achille (o tendine achilleo), permette di ancorare i muscoli del tricipite della sura alla tuberosità posteriore del calcagno. Il tricipite della sura è un’ampia regione muscolare della parte posteriore della gamba. È costituito da:
- Gastrocnemio: con i due ventri muscolari gemello mediale e gemello laterale;
- Soleo: situato più in profondità rispetto al gastrocnemio.
I gemelli del gastrocnemio e il soleo si inseriscono sul calcagno mediante propio il tendine di achille.
Sintomi e diagnosi
I sintomi principali di questa patologia al tendine d’achille sono:
- Dolore locale durante la palpazione e durante lo sforzo ( nei casi più avanzati il dolore è presente anche durante la semplice deambulazione);
- Gonfiore in prossimità del tallone;
- Calore e rossore lungo il tendine;
- Rigidità, soprattutto al mattino.
Tra i fattori più influenti come cause abbiamo sicuramente le patologie reumatiche, gli eventi traumatici passati, l’attività lavorativa usurante per il tendine di achille e sopratutto l’attività sportiva che sovraccarica il tendine achilleo (ad esempio tutti gli sport da corsa e salto).
Gli esami diagnostici utilizzati per la diagnosi sono l’ecografia, che è il macchinario più usato per analizzare i tessuti molli. e la risonanza magnetica che permette di vedere i tessuti ossei.
Cure e rimedi
Il miglior modo per trattare questa condizione, oltre all’utilizzo dei mezzi fisici e delle tecniche di mobilizzazione dei tessuti molli, è la pianificazione di un ciclo fisioterapico incentrato sull’esercizio terapeutico, poiché è l’elemento con più prove di efficacia.
Si inizia di solito con una valutazione allo scopo di conoscere il paziente e la sua storia clinica. Questo è fondamentale per capire le cause che hanno prodotto il dolore, al fine di elaborare il percorso riabilitativo che nel minor tempo possibile permetta di far tornare il paziente ad una condizione di benessere.
Il percorso comprende l’utilizzo dei dispositivi ad alta tecnologia, come il laser, la tecarterapia e le onde d’urto. A completamento si utilizzano le tecniche di terapia manuale. Per equilibrare le tensioni miofasciali della gamba e del piede, e per migliorare il movimento articolare della caviglia. Il fisioterapista interviene anche nel riequilibrare il carico qualora ci fossero dei scompensi posturali importanti.
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